Vivo la fotografia come un atto di presenza. Non cerco la perfezione, ma l’urgenza di un istante che vibra. Cammino tra muri scrostati, luci taglienti, ombre che raccontano. Ogni scatto è una scelta: fermare il tempo, dare voce a ciò che passa inosservato. La città è il mio terreno emotivo, il mio spazio visivo. Fotografo per restare, per ricordare, per condividere ciò che sento quando il mondo si mostra, anche solo per un secondo, nudo e vero.
Questo portfolio non è una semplice raccolta di immagini. È un viaggio attraverso sguardi, atmosfere e frammenti di tempo che hanno scelto di restare. Ogni fotografia nasce da un incontro con la luce, con un dettaglio che vibra, con un’emozione che si affaccia all’improvviso. Non cerco la perfezione, ma la verità che si nasconde nei margini, nei silenzi, nei gesti minimi. Qui troverai istanti sospesi, scene quotidiane che diventano straordinarie, paesaggi interiori riflessi nel mondo esterno. Ogni scatto è un invito a rallentare, a osservare, a sentire. Sfoglia queste immagini come si sfoglia un diario visivo: senza fretta, con curiosità, lasciandoti attraversare da ciò che non si può spiegare a parole. Perché a volte, basta uno sguardo per ritrovarsi.
Ogni mattina vedo centinaia di volti passare davanti al mio bancone. Alcuni si fermano, altri spariscono. Le sue fotografie mi hanno fatto pensare a quei momenti che sembrano niente, ma in realtà sono tutto. Cattura l’anima delle cose semplici, come il riflesso di una tazzina sul marmo o lo sguardo distratto di chi aspetta. È come se riuscisse a fotografare il tempo che scivola, ma senza farlo cadere.
Marta, barista
C’è una sensibilità rara nel suo modo di guardare. Le sue immagini non cercano la perfezione, ma la verità. E la verità, si sa, è fatta di ombre, di attese, di sguardi fugaci. Sfogliare il suo portfolio è stato come leggere una raccolta di poesie visive: ogni scatto, una pagina da rileggere.
Giulia, copywriter
Non sono un esperto di fotografia, ma so riconoscere quando qualcosa mi parla. Le sue foto non si limitano a mostrare: raccontano, sussurrano, a volte urlano. Mi hanno fatto sentire parte di una storia più grande, come se il mondo avesse improvvisamente un ritmo che potevo ascoltare.